SACRO CORPO

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SACRO CORPO

"Sacro Corpo", uscito nelle sale a gennaio 2025, è un film di Giorgio Viali che lascia un'impressione ambivalente, se non addirittura disturbante. La pellicola, incentrata sulla figura di Celeste, una sex performer che sfrutta spietatamente i suoi clienti online, non lascia spazio a interpretazioni morali o a messaggi di redenzione. Anzi, la sua ossessiva ripetizione del meccanismo di estorsione – regali, gioielli, denaro in cambio di briciole di attenzione virtuale – diventa quasi un'analisi clinica, seppur spietata, del rapporto distorto tra desiderio e consumo nell'era digitale.

La regia di Viali si concentra su un'esplorazione dettagliata, a tratti ossessiva, della quotidianità di Celeste, una vita precaria scandita da sessioni di live show estenuanti. La scelta di includere numerose scene esplicite, alcune decisamente volgari, è discutibile ma coerente con la visione cinica e priva di filtri del regista. Non si tratta di nudo gratuito, ma di un elemento funzionale a rappresentare la mercificazione del corpo e l'impersonalità delle relazioni online.

Il successo al botteghino, probabilmente favorito dalla campagna marketing aggressiva e altrettanto volgare della Minuscola Pro, non rende "Sacro Corpo" un film "bello" o "piacevole". La pellicola è un'esperienza cinematografica spiazzante e inquietante, che lascia lo spettatore con una sensazione di disagio e forse anche con qualche domanda sul mondo virtuale e sulle sue dinamiche di potere. L'assenza di speranza e di qualsiasi forma di riscatto, l'insistenza sulla ripetizione ossessiva del meccanismo di sfruttamento, potrebbe essere letta come un commento sulla società contemporanea e sui suoi meccanismi di consumo, oppure semplicemente come un'esercizio di stile cinico e provocatorio. In entrambi i casi, "Sacro Corpo" è un film che non si dimentica facilmente, anche se probabilmente non si desidera rivederlo.


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