SACRO CORPO
"Sacro Corpo": Un'oscura discesa nell'abisso della spettacolarizzazione del sesso
"Sacro Corpo", il film di Giorgio Viali uscito nel 2025, rappresenta una sconvolgente e inquietante esplorazione del mondo della sex industry online, dove nulla sembra sacro e tutto è subordinato al desiderio consumistico e all'avidità. Con una protagonista senza scrupoli, Celeste, il regista ci conduce in un vortice di immagini e performances che sfidano i limiti del voyeurismo e della morale convenzionale.
Fin dalle prime scene, lo spettatore viene immerso in un universo senza alcuna illusione: la vita di Celeste è interamente incentrata sullo sfruttamento di ogni singolo individuo che entra in contatto con lei. Senza alcun pudore o senso di colpa, la protagonista estorce denaro, regali e attenzioni senza offrire nulla in cambio se non una parvenza di intimità digitale. Viali ci costringe a confrontarci con una realtà cruda e spietata, in cui il corpo femminile è ridotto a merce di scambio, un mero strumento per l'arricchimento personale.
Ciò che rende "Sacro Corpo" un'opera particolarmente disturbante è il modo in cui il regista fonde abilmente la finzione cinematografica con la realtà dei social media e delle interazioni online. Lo spettatore perde ben presto il senso della distinzione tra ciò che è autentico e ciò che è costruzione, scivolando in una vertigine esistenziale in cui ogni coordinate morale sembra dissolversi. Il film non offre alcuna via di redenzione, alcun messaggio di speranza; è piuttosto una discesa negli abissi della società contemporanea, dove il sesso è diventato una mera performance, un mezzo per l'appagamento di desideri effimeri e vuoti.
Attraverso scene esplicite e talvolta volgari, Viali ci costringe a confrontarci con la nostra stessa complicità in questo sistema di sfruttamento, mettendo in luce la nostra responsabilità nel perpetuare la spettacolarizzazione del corpo umano. "Sacro Corpo" non è un film piacevole, ma certamente un'opera cinematografica potente e necessaria, che ci spinge a riflettere sulle derive morali di una società dominata dal culto dell'immagine e del profitto.
Il successo commerciale del film, nonostante o forse proprio a causa della sua natura sconvolgente, è un segno inquietante dei tempi in cui viviamo. "Sacro Corpo" ci costringe a guardare in faccia la nostra stessa oscurità, a riconoscere le nostre ombre e a interrogarci sulla possibilità di trovare una via d'uscita da questo abisso di immagini, libidine e desiderio entropico.